Percorsi differenziati per ingresso e uscita, acquisto di macchine per la sanificazione dei locali, plexiglass per tenere distanziati i singoli clienti al banco. Si sono organizzati così alcuni bar a Cosenza. Altri stanno tirando su le saracinesche in queste ore e annunciano di voler ripartire nei prossimi giorni. Tutti sembrano concordi nella direzione da prendere. «Noi non possiamo aspettare che calino i contagi a Milano, noi qui dobbiamo lavorare, abbiamo molti disagi economici», dice uno dei gestori, al lavoro tra tavolini da spolverare e frigoriferi da rifornire. Qualcuno entra, sorpreso, e chiede se il caffè si può davvero prendere. Ma a poca distanza ci sono i vigili urbani che fanno i controlli. E che non sanno bene se andare a prendere il caffè sia oppure no un buon motivi per uscire di casa. «In Lombardia la metro funziona, anche noi vogliamo riaprire, con prudenza - ci dice un barista - ma non possiamo attendere ordini dal nord». «Io ho anche la vendita dei tabacchi e non abbiamo mai chiuso, se non la parte del bar. Ma oggi ripartiamo, anche se finora i clienti sono stati pochissimi», dice un altro gestore. «Ho investito nelle paratie in plexiglass e ci siamo attrezzati con una macchina ad ozono per la sanificazione - dice uno dei proprietari - e due o tre volte alla settimana sanifichiamo, la sera, e la mattina possiamo ripartire». «Poi abbiamo due direzioni diverse per entrare ed uscire, tutto a norma di legge», dice il gestore del bar. Un altro, su piazza Bilotti, vorrebbe aprire. Ma non può. La piazza è stata sequestrata a seguito di un’inchiesta della Dda di Catanzaro. «Io sono pronto, ma la piazza è stata sequestrata e non so dove mettere i tavolini. E comunque - ci dice il gestore - io avrei anche aspettato fino al 18 maggio».