C'è un'appendice calabrese nello scandalo politico-giudiziario che ha travolto l'ex presidente dell'Anm ed ex consigliere togato del Csm Luca Palamara. Il magistrato peraltro di origine calabrese, nei cui confronti la procura di Perugia ha chiuso le indagini, determinava secondo le ipotesi di accusa le nomine dirigenziali e le assegnazioni negli uffici giudiziari italiani condizionando le scelte del Consiglio Superiore della Magistratura. Con lui nell'inchiesta dei pubblici ministeri umbri risulta indagato Luigi Spina nella veste di ex consigliere del Csm, accusato di rivelazione di atti di ufficio. Il magistrato, costretto dall'inchiesta a dimettersi dalla carica esercitata a Palazzo dei Marescialli, è adesso in servizio nella procura di Castrovillari. Una procura che ha registrato il trasferimento del procuratore capo, Eugenio Facciolla, deciso per altre ragioni dalla Commissione disciplinare del Csm. Spina esponente della corrente Unicost, di cui Palamara era leader, si occupa ora come pm della zona compresa tra Corigliano Rossano (terza città della Calabria per estensione e popolazione) e Castrovillari capoluogo dell'area del Pollino. Ma in Calabria presta servizio pure un altro ex consigliere di Palazzo dei Marescialli, costretto a dimettersi con l'esplosione dello scandalo che ha ridotto Palamara alla sospensione dal servizio e dallo stipendio: si tratta di Antonio Lepre, esponente di Magistratura Indipendente, che adesso presta servizio nella procura di Paola. Il magistrato, non indagato nella inchiesta di Perugia, è tornato in Calabria dopo aver lasciato il Csm. Sia Spina che Lepre erano stati assegnati alle due procure calabresi pochi mesi prima della convocazione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio superiore. Spina è attualmente il magistrato con più anzianità della procura di Castrovillari anche se la reggenza dell'ufficio è stata affidata ad un altro collega.