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Usura a Cosenza, una delle vittime a caccia di soldi per l'operazione della figlia piccola

Aveva provato a chiedere un aiuto agli amici, ma tutti gli avevano fatto spallucce. Poi provò con un prestito in banca ma s'era visto accampare solo rifiuti. Infine s'era rivolto, pure, a una finanziaria.

Però a nessuno di quelli che ragionano con i numeri e calcolano i profitti in funzione dei rischi o se si preferisce della solvibilità, interessava granché di quell'uomo a cui i soldi servivano per la salute della sua bambina di pochi anni. Li aveva cercati in tutti i modi i denari, quell'uomo.

E quel signore dall'aria poco rassicurante (che gli era stato presentato da un conoscente) aveva le sembianze d'un benefattore. Il trucco c'era, però. Quella miseria elargita con estrema facilità, così, sulla parola sarebbe stata una condanna. Il debito a tassi irreparabili sarebbe lievitato a dismisura già dopo pochi giorni.

L'articolo completo nell'edizione odierna di Cosenza della Gazzetta del Sud.

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