"Possiamo definire un quadro di contenimento dell’epidemia tale che i focolai più importanti sono ormai azzerati". Lo ha detto Mario Marino, direttore del Dipartimento Prevenzione dell’Asp di Cosenza e responsabile della task-force dell’Asp per l’emergenza coronavirus. Questa mattina è stata tenuta una conferenza stampa per parlare di come sia stata affrontata l’emergenza sanitaria e anche del cosiddetto "modello Torano" utilizzato a "Villa Torano" per il contenimento del contagio, che consiste, come è stato spiegato, in un sistema di gestione che ha previsto la permanenza dei degenti nella struttura, uno dei focolai calabresi, suddividendola in tre compartimenti stagni: un reparto Covid 19 positivi, un reparto Covid 19 negativi e un reparto «grigio», dove sono stati collocati i pazienti che, nonostante il tampone fosse negativo, erano venuti in contatto con persone positive. "Il modello ha funzionato, ma quello che è stato fatto è solo la base di partenza per implementare un’attività di screening e testare la popolazione - ha detto Marino - per individuare precocemente, se ci fosse, la presenza del virus. Comunque dobbiamo prepararci per un eventuale ritorno del virus e le istituzione su questo devono essere più sensibili". "Modello Torano" funziona esattamente al contrario del modello ospedale-centrico utilizzato per esempio in Lombardia, che prevede lo spostamento dei degenti delle Rsa negli ospedali pubblici. "Questo sistema - ha detto il dottor Sisto Milito - ci ha consentito di contenere la diffusione del virus, perchè nessun operatore sanitario esterno alla struttura è venuto in contatto con i pazienti positivi". Riccardo Borselli, direttore del 118 di Cosenza, ha precisato che «la Regione Calabria ha validissimi professionisti che hanno fronteggiato la pandemia in maniera valida, ma adesso bisogna programmare le attività future per risolvere le criticità che sono state riscontrate in questo periodo di emergenza".