I carabinieri del Reparto operativo di Cosenza hanno arrestato il comandante dei vigili del fuoco di Cosenza, Massimo Cundari, 54 anni. È accusato di aver chiesto e ottenuto da un imprenditore la consegna di somme di denaro (15 mila euro) per il rilascio di una autorizzazione per l'apertura di un impianto di rifornimento di Gpl. Le indagini coordinate dal procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo, hanno documentato la dazione di denaro e riscontrato documentalmente quanto denunciato dall'imprenditore-vittima. "Mi ha chiesto i soldi, garantendomi che non ci sarebbero stati problemi se avessi pagato il dovuto": è preciso, circostanziato e inquietante il racconto reso agli inquirenti dall'imprenditore del settore petrolifero vittima della concussione esercitata da Cundari. L'uomo, rimasto basito di fronte alla richiesta del pagamento di una tangente, ha deciso di denunciare subito tutto. I carabinieri, guidati dal tenente colonnello Raffaele Giovinazzo, due settimane fa avevano perquisito la sede provinciale dei vigili del fuoco. Cundari, dapprima trasferito al comando di Forlì- Cesena è stato poi trasferito in Sardegna dove avrebbe dovuto prendere servizio il 30 giugno. Il dirigente dei vigili del fuoco, già oggi sospeso dal servizio dal Corpo di appartenenza, è difeso dall'avvocato Nicola Caratelli del foro di Cosenza. I carabinieri e i magistrati inquirenti sono convinti che quello denunciato dall'imprenditore possa non essere un episodio isolato e, per questa ragione, hanno sequestrato e stanno esaminando altri documenti relativi ad autorizzazioni e verifiche disposte da a Cundari negli ultimi mesi.