Cosenza

Domenica 24 Novembre 2024

Cosenza, sindacati in guerra sul futuro dell'ospedale: a rischio assistenza ai bimbi disabili

Ospedale Annunziata di Cosenza

L'ospedale “Annunziata” mostra segni di invecchiamento tra memoria lenta e risposte incerte ai nuovi bisogni dei cittadini. L'atto aziendale che dovrebbe favorire la lenta scalata verso un'ambiziosa quanto faticosa normalità va al secondo appello non avendo superato il primo esame negli uffici del Commissario ad acta. Una bocciatura che è diventata la miccia a combustione rapida d'uno scontro tra sindacati anticipato dall'avviso di sfratto presentato dalla Fismu (che è la Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti e conta ben 103 iscritti all'interno del presidio cittadino). Una mossa che ha rivelato il malessere che ribolle nel ventre di una categoria che attende rinforzi nelle corsie svuotate da “quota 100”. Ma il piano delle assunzioni passa inevitabilmente dalla cruna di un atto che non sembrava funzionare e che è stato, ora, riproposto con le correzioni. Il fronte sindacale non è compatto. Lo squarcio tra le diverse anime si spalanca proprio davanti ai rilievi che hanno provocato la mancata approvazione del documento programmatico sottoscritto dal manager lombardo, Giuseppina Panizzoli. Rodolfo Gualtieri, segretario aziendale della Cisl medici, e Luigi Ziccarelli, leader dell'Annao, spostano le loro truppe sull'asse filo-governativo e marcano le distanze dal collega Rinaldo Picarelli, che, con la Fismu, aveva chiesto la testa della Panizzoli. «Tutto il loro gran da fare per correggere e salvare un atto aziendale irricevibile, si è risolto in una delibera integrativa da parte del management dell'Annunziata. Se si esclude il furto perpetrato ai danni dell'unità operativa complessa di Oculistica della “Banca regionale trapianto ed innesti corneali”, da sempre eccellenza del reparto, il resto è solo cambio di denominazioni a contenuti invariati. Quel documento, spacciato per necessario e risolutivo per il buon funzionamento dell'Hub, è rimasto fermo quattro mesi per queste offensive banalità. A questo punto le possibili ragioni che hanno portato a questa perdita di tempo ed alla odierna integrazione sono due: la prima è che, vista l'assoluta inutilità per la razionalizzazione delle attività, ci si poteva permettere di perdere tempo per fare i “furbetti” e far finta di fare modifiche senza farlo; la seconda, è che risponde veramente alle prescrizioni dell'ufficio del Commissario ad Acta.   L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Cosenza

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