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Lavori in Cina, il sindaco di Cosenza Occhiuto rinviato a giudizio

Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza

Nessuna sorpresa. Il Gup di Roma ha rinviato a giudizio il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto e l’ex assessore municipale bruzio, M.H., con l’accusa di aver fatto parte di un’associazione per delinquere attiva su scala internazionale.

Il contesto, ben più ampio e articolato rispetto alla singola posizione di Occhiuto, ricostruito dal magistrato inquirente capitolino, Alberto Galanti, vede al centro di un vorticoso giro di progetti e finanziamenti realizzati all’estero, l’ex ministro all’Ambiente e già direttore generale del medesimo dicastero, Corrado Clini.

Ma qual è l’accusa specifica contestata al primo cittadino calabrese? Questo quanto si legge nel capo d’imputazione: «L’attuale sindaco di Cosenza, architetto, che, grazie a società a lui riconducibili, ha sviluppato numerosi progetti nella Repubblica popolare cinese finanziati o cofinanziati con fondi provenienti dal Ministero dell’ambiente italiano e, nello specifico, dalla Direzione generale, già retta da Corrado Clini, ha nominatoM.H. assessore all’Ambiente del Comune di Cosenza, ed è strettamente legato, anche da rapporti di affari, con Massimo Martinelli».

M.H., secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe stata beneficiaria, in più occasioni, d’incarichi e consulenze grazie al fatto d’essere la compagna di Clini. La Procura di Roma ha in questi anni d’indagine vagliato tutti i contratti di consulenza e gli incarichi di progettazione affidati dal ministero dell’Ambiente nell’ambito dei rapporti bilaterali internazionali stabiliti con l’Irak, la Cina, il Montenegro e il Brasile.

Mario Occhiuto, che prima di essere eletto sindaco è stato impegnato con successo nella professione di architetto, ha lavorato a importanti progetti nella Repubblica Popolare Cinese. Il professionista cosentino, difeso dall’avvocato Nicola Carratelli, ha sempre respinto la pesante accusa contestatagli dicendosi certo di poter dimostrare la propria estraneità alle ipotesi accusatorie formulate.M.H. lasciò il ruolo a Cosenza a poco più di un anno dall’insediamento. Il Gup, valutando la complessità dei fatti, ha ritenuto necessario disporre la verifica dibattimentale.

A Clini viene contestata la corruzione internazionale in relazione alla erogazione di 54 milioni di euro decisa dal Governo italiano nell’ambito del progetto “New Eden” per la riqualificazione dell’Iraq.

Secondo gli inquirenti, di quei 54 milioni destinati a finanziare il progetto “New Eden”, Clini e l’ingegnere padovano Augusto Pretner si sarebbero spartiti 3,4 milioni confluiti su conti correnti cifrati aperti nella Ubs di Lugano. Accuse che l’ex ministro ha sempre respinto.

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