Acqua sporca dai rubinetti a Schiavonea ed impazza la polemica. Il borgo marinaro da oltre trent'anni, fa i conti con la carenza idrica che crea disagi anche nel periodo invernale. Nella bella stagione diventa emergenza, a cui, in questi giorni, il primo cittadino Flavio Stasi ha voluto porre rimedio mettendo in rete un pozzo ad uso esclusivo di una buona fetta dell'abitato di Schiavonea. L'acqua è ritornata a scorrere dai rubinetti ma di limpido e cristallino, qualità solite che caratterizzano l'acqua, non vi è traccia. I cittadini si sono ritrovati in casa un liquido putrido, sporco e a tratti melmoso. L'agognata conquista di poter fare a meno di bottiglie, taniche e bidoni si è infranta davanti al liquido opaco che da giorni continua a scorrere nelle case dei residenti della zona Perla Jonica, via Giannone e buona parte dell'abitato di viale Salerno. Il disappunto è stato portato all'attenzione del sindaco, che si è recato nei vari quartieri per sincerarsi di quanto stesse accadendo. Cisterne ricolme di acqua sporca che necessitano ora di essere ripulite e disinfettate. È Mattia Salimbeni, fedelissimo del primo cittadino, a spiegare che l'accaduto è riconducibile «all'aumento della portata dell'acqua nelle tubature che ha disincrostato più di trenta anni di sedimenti» portandolia sgorgare nelle case. La “giustificazione” convince poco, e anzi pone altri e legittimi interrogativi in merito all'autorizzazione dell'Asp distrettuale all'erogazione e se l'acqua può essere usata per uso domestico. Il sindaco, dal canto suo, ha messo a disposizione delle famiglie interessate le autobotti che hanno provveduto a riempire le cisterne. Resta il malcontento, che si anima dietro la mancanza di spiegazioni per l'accaduto. Alcune famiglie arrivate a Schiavonea in questi giorni perle vacanze hanno preferito lasciare il borgo marinaro. Intanto si attende di capire quale sia la ragione del fenomeno “dell'acqua sporca” che a tanti ha fatto rimpiangere, anche, la mancanza idrica.