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Cimitero di Cosenza, recuperati nuovi loculi: controlli dell’area tecnica sulle concessioni

L'emergenza è quasi un ricordo nel cimitero di Colle Mussano. Delle circa ottanta bare, accatastate nei locali dell'obitorio, ne restano circa una cinquantina. La situazione, garantiscono da Palazzo dei Bruzi, dovrebbe risolversi nelle prossime settimane. Con la fine dell'emergenza incominciano, in parte, ad affievolirsi pure le polemiche. Il capogruppo in Consiglio comunale del Partito democratico, Damiano Covelli che, nei mesi scorsi, era intervenuto varie volte sul sovraffollamento dei feretri e, non era stato certo tenero nei confronti dell'amministrazione Occhiuto, adesso smussa un po' i toni. E se da una lato riconosce, «in parte», gli sforzi compiuti nelle ultime settimane, dall'altro non nasconde che il problema «è ancora lontano dalla soluzione». Il governo cittadino in questi anni, dal punto di vista di Covelli, «ha pensato ad altro, tralasciando - sottolinea il capogruppo dem - problemi importanti come quello del cimitero a cui - rimarca - andava data priorità. Più volte - ricorda Covelli - sono intervenuto sull'argomento visto che a Colle Mussano era dal mese di novembre che le bare continuavano ad affollare l'obitorio».

L'emergenza - aggravata dal confinamento e dal blocco di tutte le attività per il Covid-19 - adesso, però, sembrerebbe in fase di rientro. Nel perimetro del cimitero sono riprese le attività per la realizzazione d'un blocco di trentasei nuovi loculi. Intanto nell'area tecnica, diretta dall'architetto Giuseppe Bruno, si sta procedendo sia alla preparazione d'un bando per la realizzazione di altri ottanta posti-bara, che alla ricognizione, afferma il dirigente, delle concessioni scadute. Una circostanza non secondaria, quest'ultima. Dal momento che, rimarca, l'architetto Bruno, ci si è posti l'obiettivo «del minimo consumo del suolo (il cimitero non può espandersi in modo proporzionale ai decessi) e la mappatura dei loculi disponibili consentirà di recuperare ulteriori spazi». Sono state prese in considerazioni, quindi, tutte le concessioni che hanno superato venticinque anni. A patto che non intervenga un rinnovo da parte dei famigliari, i feretri saranno estumulati e collocati a seconda dei casi nell'ossario o nel terreno.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Cosenza

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