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'Ndrangheta, l'allarme della Diocesi: "A Cassano Ionio continua a imperversare"

La strage in cui morì Cocò Campolongo

La 'ndrangheta continua a imperversare a Cassano Ionio, il centro del Cosentino in cui fu ucciso Cocò Campolongo, assassinato, a soli 3 anni, il 16 gennaio 2014 insieme al nonno, Giuseppe Iannicelli, e alla compagna di quest’ultimo, Ibtissa Tous. I loro corpi carbonizzati furono trovati in un’auto data alle fiamme.

A lanciare l’allarme sono la Caritas e la locale Diocesi. «Sono passati quasi sette anni - si legge in un comunicato - dall’omicidio del piccolo Cocò. La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha confermato di recente l’ergastolo per gli autori materiali. Papa Francesco, nel 2014, nella Piana di Sibari, pronunciò parole nette: «Mai più bimbi vittime di tali atrocità, mai più vittime dell’ndrangheta».

Non sono mancate celebrazioni alla memoria - continua la nota - per denunciare ogni forma di potere criminale e di sopraffazione. Per il resto poco è stato fatto. La profonda ferita di quel barbaro crimine è stata lasciata sotto sferze di proclami, pistolotti moraleggianti, retorica da campagna elettorale».

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