A marzo e aprile erano i coraggiosi eroi che lottavano contro il Covid a mani nude. Ma quando il pericolo è passato l'unico premio incamerato è stato la richiesta di restituzione di parte degli emolumenti percepiti negli ultimi dieci anni.
Una “medaglia” che turba medici e infermieri: «Noi, naufraghi in un mare in tempesta, in una barca che fa acqua, e che tutti hanno deciso di far affondare». I medici del “118” hanno deciso di rivolgersi al capo dello stato, Sergio Mattarella, in qualità di «custode della Libertà e della Costituzione dei Diritti dei cittadini di questa Repubblica», con un disperato appello sottoscritto da “camici bianchi” delle cinque Asp, infermieri, personale sanitario del servizio d'emergenza e persino dal presidente provinciale dei medici di Cosenza, Eugenio Corcioni.
L'articolo completo nell'edizione odierna di Cosenza della Gazzetta del Sud.
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