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Boom di auto incendiate a Corigliano, i carabinieri battono la "pista" dolosa

Sono tante, probabilmente troppe, per immaginare si possa trattare di coincidenze.  Ed è proprio il numero elevato di auto bruciate nell’ultima settimana nel territorio dell’area comunale di Corigliano, ma anche nell’area bizantina, che allontana l’ipotesi che possa trattarsi di eventi lontani da azioni di mani ignote. Sei vetture sono state date alle fiamme nell’ultima settimana è un numero decisamente troppo alto, sintomo di una recrudescenza criminale che colpisce i malcapitati proprietari, ma che mette a rischio anche l’incolumità di chi nulla  ha da  spartire con  i meccanismi di tali “prodezze”.

Vendette consumate all’ insegna dello sfregio, colpendo i “destinatari” nel bene di necessità che è anche strumento per andare a lavorare, spesso rappresentante lo status quo del possessore. L’ultimo rogo si è consumato con lo stesso copione che ormai dall’inizio dell’anno, piuttosto che il precedente, riempiono la cronaca di eventi simili. In piena notte, con il buio e la quiete delle ore dedicate al sonno, che lasciano agli ignoti dal cerino facile il tempo per mettere a segno la loro azione punitiva lontano da occhi di possibili testimoni.  Nella notte tra lunedì e martedì scorsi, nel pieno centro abitato di via Lao allo Scalo coriglianese è andata  in fiamme la Mercedes classe C di un operaio del luogo.

La vettura, nonostante il pronto intervento dei vigili del fuoco, è andata completamente distrutta, davanti allo sguardo del proprietario e dei tanti residenti svegliati dal trambusto. Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Corigliano Calabro, diretti dal capitano Cesare Calascibetta, a cui non è rimasto altro da fare che iniziare l’ennesima indagine. Mentre, sempre a Corigliano, gli uomini di Calascibetta, hanno effettuato un arresto per resistenza a pubblico ufficiale.

Nel corso di un servizio di controllo sulla via Berlinguer dello Scalo cittadino, i militari hanno notato il sopraggiungere di una Lancia Musa a velocità sostenuta, che nonostante l’alt imposto dai carabinieri ha continuato la sua folle corsa, incurante finanche della presenza sulla carreggiata del militare, che è riuscito a non farsi travolgere solo grazie alla sua prontezza, nello schivare il mezzo, con un tuffo sul lato della strada. Il giovane, un ragazzo classe ’99, è stato poi bloccato da altre pattuglie che si erano messe sulle sue tracce. Si attendono i risultati di specifici accertamenti per capire se il giovane fosse sotto l’effetto di droghe o alcol.

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