Sono tante, probabilmente troppe, per immaginare si possa trattare di coincidenze. Ed è proprio il numero elevato di auto bruciate nell'ultima settimana nel territorio dell'area comunale di Corigliano, ma anche nell'area bizantina, che allontana l'ipotesi che possa trattarsi di eventi casuali. Sei vetture arse dalle fiamme nell'ultima settimana è un numero decisamente troppo alto, sintomo di una recrudescenza criminale che colpisce i malcapitati proprietari, ma che mette a rischio anche l'incolumità di chi nulla ha da spartire con i meccanismi di tali “prodezze”. Vendette consumate all'insegna dello sfregio, colpendo i “destinatari” nel bene di necessità che è anche strumento per andare a lavorare, spesso rappresentante lo status quo del possessore. L'ultimo rogo si è consumato con lo stesso copione che ormai dall'inizio dell'anno, piuttosto che il precedente, riempie la cronaca di eventi simili. In piena notte, con il buio e la quiete delle ore dedicate al sonno, che lasciano agli ignoti dal cerino facile il tempo per mettere a segno la loro azione punitiva lontano da occhi di possibili testimoni. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Cosenza