Traffico di rifiuti e riciclaggio di rame rubato, blitz nel Cosentino: 61 le persone coinvolte
Traffico di rifiuti. È questa l'accusa contestata dalla Procura antimafia di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, a 61 persone impegnate nel traffico e nel riciclaggio di rame rubato negli ultimi due anni in varie aree della Calabria. Le persone al centro dell'inchiesta sono calabresi, campane e lucane, cinque invece le aziende finite nel mirino della magistratura inquirente: la "De Vincenzi" di Montalto Uffugo; la "Trm" di Montalto Uffugo, "Latempa Metalli" di Napoli, "Autotrasporti D L" di Benevento, la "Cargo srl" di Potenza. Il gip distrettuale Teresa Guerrrieri ha emesso provvedimenti di natura restrittiva sulla base delle indagini condotte dai carabinieri forestali e dai finanzieri dei comandi provinciali di Cosenza e riferite a un periodo compreso tra il 2017 e il 2019. Sono indagati per associazione a delinquere, riciclaggio e ricettazione di rame Gianfranco e Angelo De Vincenzi, Lorenzo e Ferdinando De Vincenzi, Andrea Curcio, Davide Sconosciuto, Aldo Tancredi, Luigi Naccarato, Massimo Bevilacqua, Giovanni Latempa, Ciro Caldarelli, Danilo Talarico, MIchele Giardiello, Egidio Carlo Ciminelli. L'inchiesta denominata "Efesto 2", è stata condotta dall'aggiunto Vincenzo Capomolla e dai pm Domenico Assumma e Vito Valerio ed ha portato all'esecuzione di 5 misure cautelari di arresti domiciliari, alla notifica di 28 obblighi di dimora e di altrettanti di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e al sequestro di numerosi automezzi. Il rame veniva pesato, combusto, ceduto e occultato sotto carichi apparentemente legali prima della vendita ad acquirenti di tutta Italia. Il giro di affari illeciti scoperto toccava annualmente i due milioni di euro.