Non ci sono più armi efficaci per contrastare l'arrogante e indisciplinata espansione del virus. Un'irruzione favorita dalla scarsa adesione alle regole del nuovo galateo sociale. Ma mascherine e distanziamento a un certo punto sono diventate misure per sfigati. E così, negli ultimi giorni la curva è salita in fretta e la crescita è diventata esponenziale dopo una linearità che sembrava cristallizzata. Gli effetti si sono tradotti in numeri impressionanti. «Certo, esiste una soglia psicologica» spiega il presidente della Fondazione “Gimbe”, Nino Cartabellotta, una percezione quindi che cambia i comportamenti personali e le scelte politiche. «I dati però arrivano sempre in ritardo e le situazioni regionali sono diverse. Il dato nazionale va poi sempre spacchettato in tutte le realtà regionali» precisa. Ieri, nel bollettino dell'Asp (aggiornato alle 13, ma nel pomeriggio la ricerca dei nuovi contagi è andata avanti) c'erano 35 nuovi casi. Mai visto niente del genere in fase 2. Anche in corsia sono aumentati i ricoverati. Ieri c'erano 15 pazienti in Malattie infettive, uno in Pediatria e un altro in Terapia intensiva. Cifre che tolgono il respiro anche perché si moltiplicano i focolai che annunciano altri contagi. Troppe cene, feste, riunioni di gruppi familiari con esiti devastanti. A Cosenza si indaga su almeno due eventi in altrettanti locali. L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Cosenza