Non avevano l'aria d'essere negazionisti - quelli che il virus non esiste: è solo una sciocca un'invenzione di chissà chi - ma non indossavano la mascherina. Anzi manco ce l'avevano in tasca, la mascherina. A Cosenza in sette hanno preso la multa dai carabinieri della Compagnia cittadina, i quali a partire dallo scorso fine settimana, su istanza del comandante, il capitano Giuseppe Merola, hanno intensificato i controlli per il rispetto del cosiddetto Dpcm. Venerdì, sabato e domenica (classiche giornate di bagordi) sono stati disposti servizi speciali, sia diurni che notturni, nei luoghi delle consuete passeggiate per gli acquisti e in quelli della cosiddetta movida. Decine e decine i richiami, per non dire rimproveri, a coloro i quali credevano di rispettare la legge indossando la mascherina per contenere la pappagorgia. In questi casi i militari dell'Arma - che, si suppone, non provino piacere a elevare contravvenzioni, per giunta abbastanza salate - si sono limitati a spiegare l'uso corretto di quello che ormai è uno strumento indispensabile di prevenzione e contenimento del contagio. Però, davanti alla completa assenza del dispositivo - non ce l'avevano neanche in tasca - non hanno potuto far altro che sanzionare. Le verifiche sono continuate nel corso della settimana e dall'altro ieri sera sono state intensificate. L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Cosenza