Cinque multe in poche settimane. Per le ambulanze impegnate nel soccorso o nel trasferimento dei pazienti nell'area del Basso Ionio Cosentino tutto è sempre più complicato: al traffico solito che intralcia la Statale 106 si aggiungono, infatti, le improvvide contravvenzioni elevate per via degli autovelox. Se non fosse vero sembrerebbe uno scherzo: al comune di Corigliano Rossano a cui risulta intestata una ambulanza donata al servizio del 118 è stata notificata l'ennesima contravvenzione per "eccesso di velocità". L'ente pubblico territoriale ha quindi dovuto "girare" all'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza i cinque "verbali" ricevuti nell'ultimo periodo che s'aggiungono ad altri cinque inviati alla stessa Asp nei mesi scorsi. Insomma, correre a sirene spiegate per salvare una vita sulla più importante e pericolosa arteria stradale di collegamento della fascia ionica calabrese ha addirittura un "pedaggio". Già, un costo alto e imprevisto. Ma cosa può fare la sanità pubblica per evitare questo ulteriore ed inutile esborso di denaro? Semplice, dimostrare che la velocità sostenuta dai mezzi di soccorso è ragionevolmente giustificata dalle esigenze mediche e di servizio. Domanda legittima: c'è un altro posto del mondo dove vengono stabilmente multate le autoambulanze che volano verso gli ospedali con pazienti sofferenti a bordo?