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Coronavirus a Bisignano, il sindaco chiude le scuole per altri due giorni

Francesco Lo Giudice

Il sindaco di Bisignano Francesco Lo Giudice, chiude le scuole per ulteriori due giorni, giovedì e venerdì 29 e 30 ottobre. Così, fra festività di Ogni Santi e la commemorazione dei defunti si dovrebbe ritornare in aula il 3 novembre. La decisione arriva dopo l’ordinanza che teneva gli alunni a casa fino al 28 ottobre “per sanificazione ordinaria dei locali e delle attrezzature”.

Ora, in una nota si legge che “sentito il Dirigente scolastico e manifestate al Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Cosenza la necessità di avere un quadro più delineato della situazione epidemiologica, viste le criticità inerenti il sistema delle comunicazioni e del tracciamento dei contatti, vista la lentezza nel processamento dei tamponi effettuati ai nostri concittadini, riteniamo prudenziale evitare agli alunni qualsiasi rischio, seppur minimo”.

Nel frattempo sono state emesse una cinquantina di ordinanze “per misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19” ed al momento si registrano sei positività. Così, si legge nella nota, si resta in attesa di “valutare se i dati del contagio sul nostro territorio sono contenuti e se il mondo scolastico può ritenersi al riparo da inutili rischi”. La decisione comporterà certo disagio ma, si legge, “possa essere giustificato e compreso dai nostri concittadini e dalle istituzioni scolastiche per il bene, per noi prioritario, dei bambini”.

La nota conclude affermando che “assumersi la responsabilità di arginare la possibilità di diffusione del virus in questa fase iniziale del contagio sul nostro territorio, possa ripagare nella gestione delle prossime settimane. Pochi giorni di prudenza riporteranno una maggiore serenità per le famiglie e per tutti gli operatori”.

Comunque, il vice sindaco Graziano Fusaro aveva fatto già emergere una serie di difficoltà, in questo periodo dove il Covid ha interessato anche la città ed è entrato negli uffici municipali. Fino alla considerazione che “la macchina sanitaria, che dovrebbe garantire quantomeno la diagnosi e la gestione dei positivi è già in crisi: gli esiti non arrivano perché i laboratori delle ASP sono intasati e ogni giorno la situazione diventa più difficile”. Di contro, dice Fusaro, “il sistema economico e sociale ha bisogno di risposte immediate da tutte le istituzioni per non far collassare le nostre comunità”.

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