Quattro morti in 72 ore. Il Covid fa davvero paura nella zona settentrionale della Calabria. Stamane è spirato nel reparto di Terapia intensiva dell'Annunziata di Cosenza un pensionato di 80 anni, originario di Celico.
Era stato ricoverato nelle scorse settimane appena si è acceso il focolaio del coronavirus nell'area presilana del Cosentino. Negli ultimi tre giorni erano stati uccisi dal patogeno due donne di Cassano e Frascineto e un anziano di Scalea.
Cresce, nel frattempo, il numero dei contagiati: oggi in provincia di Cosenza avrebbero già superato le trenta unità. Il lavoro per i medici e gli infermieri ospedalieri e per gli "specialisti" del Dipartimento di Prevenzione dell'Asp, diretti da Mario Marino, si fa sempre più faticoso e difficile.
I reparti dell'esercito saranno impiegati nella cosiddetta "vigilanza attiva" a Cosenza e Rende per sorvegliare sulle applicazione delle restrizioni decise dal Governo.
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