Il virus è tornato a mordere. Nelle ultime settimane l'impronta dei denti del coronavirus è rimasta ben visibile su un'importante fetta del territorio bruzio. E il rischio che la sanità vada in tilt diventa sempre più alto. Per i vertici dell'Azienda Ospedaliera dell'Annunziata, quindi, è arrivato il momento di pensare a nuove strategie non solo per fronteggiare il nemico invisibile, ma per far sì che proprio perché invisibile s'insinui a far danni e a seminare il panico nelle varie unità operative. Così, mentre là fuori, il morbo infuria e lascia tracce sui vari bollettini, all'interno del nosocomio bruzio s'è dato il via all'allestimento d'un reparto Covid.
La nuova struttura sarà allocata nell'unità di Geriatria - diretta dal dottore Filippo Fimognari - e avrà una capacità di circa venti posti letto. In ogni caso - fanno sapere dall'Azienda ospedaliera - non meno di quattordici. Il che non significa - come si potrebbe facilmente oltre che arbitrariamente ipotizzare - che sarà cancellata la Geriatria. L'assistenza geriatrica sarà garantita da altri reparti di medicina e delle altre specialistiche internistiche. Una ricollocazione necessaria - sulla scia di ciò che è avvenuto in tutt'Italia - per favorire la creazione in modo più agevole di percorsi dedicati ai malati di Covid. Percorsi che funzioneranno come una sorta di camera stagna capace di salvaguardare le altre unità operative dal contagio.
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