L'ospedale di Cosenza è un malato terminale che grida «aiutatemi». Reparti al collasso, medici e personale sanitario allo stremo. Ovunque caos, disperazione ed esasperazione. Eppure i medici del Pronto soccorso vogliono lottare fino all'ultimo per poter salvare questo malato terminale e lo fanno non solo lavorando «con turni massacranti» e sotto organico, ma anche facendo sentire il loro grido di dolore ai Piani alti. Così, ieri mattina, una delegazione di medici del Pronto soccorso assieme a infermieri, colleghi di altri reparti e cittadini «arrabbiati» hanno manifestato pacificamente sotto l'ufficio del commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera perché il loro intento era quello di «poter incontrare e parlare finalmente con la dottoressa Giuseppina Panizzoli». «Non ci muoveremo da qui se non ci riceverà», avevano detto alcuni dei medici all'inizio della loro protesta. «Qui ci sono professionisti che hanno deciso pure di umiliarsi elemosinando un incontro - ha spiegato il rappresentante di un'associazione che ha aderito alla manifestazione dei medici -. C'è gente che ha studiato per anni e che ogni giorno lavora non solo per evitare le morti da Covid, ma pure per fare curare chi soffre di altre patologie come i pazienti oncologici». L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Cosenza.