Cosenza

Sabato 23 Novembre 2024

Roveredo, 34enne accoltellata a morte dal compagno: è un infermiere di Cosenza

La polizia davanti all'abitazione dove la notte scorsa è avvenuto il femminicidio, a Roveredo in Piano, in provincia di Pordenone

Una donna di 34 anni è stata uccisa dal compagno con numerose coltellate inferte al collo nel corso della notte a Roveredo in piano (Pordenone). L'uomo, 33 anni, subito dopo si è recato in Questura per andare a costituirsi. Aveva ancora le mani sporche di sangue. Immediatamente gli agenti della Squadra Volante e della Squadra Mobile si sono recati nell'abitazione, dove hanno trovato la giovane donna senza vita. L'uomo è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato. Il pm di turno Federico Facchin procederà all'interrogatorio. Si chiama Aurelia Laurenti ed era mamma di due bambini di 8 e 3 anni, la 32enne uccisa. I piccoli, che la donna avrebbe avuto dall'omicida, non hanno assistito alla tragedia perchè avevano trascorso la notte dai nonni materni. L'assassino, che si è costituito in Questura a Pordenone ancora con le mani sporche di sangue, si chiama Giuseppe Forciniti, ha 33 anni, faceva l'infermiere ed è originario di Cosenza. L'uomo si era trasferito in Friuli molti anni fa. Insieme con la compagna era andato a vivere a Roveredo nel 2013, nella villetta dove nella notte la donna è stata uccisa. La vittima è stata trovata dalla Polizia, intervenuta sul posto con i Vigili del Fuoco che hanno aperto la porta, riversa sul letto della camera e con ferite da arma da taglio sul collo. Sul posto è intervenuto anche il pm Federico Facchin, personale della scientifica per i rilievi e il medico dell'Istituto di Medicina legale di Pordenone. L'abitazione è stata sottoposta a sequestro e nella giornata odierna è previsto un altro sopralluogo con l'intervento degli esperti dell'Ert (esperti ricerca tracce) e dell'unita' di analisi crimine di Padova. "Sono stato aggredito fisicamente dalla mia compagna mentre ci trovavamo in camera da letto. È anche comparso un coltello, con cui ha cercato di colpirmi. Ne è nata una colluttazione, durante la quale ho afferrato l'arma e l'ho colpita una sola volta, al collo. Lei è caduta a terra e io sono uscito dalla stanza in stato di choc". È la ricostruzione di quanto sarebbe accaduto fatta da Forciniti. Il faccia a faccia con gli investigatori è stato caratterizzato da numerose pause in cui l'uomo ha detto di essere sconvolto e ha pianto a più riprese. Secondo quanto avrebbe detto a inquirenti e investigatori, i rapporti con la compagna erano diventati burrascosi e c'erano liti. I genitori dell'omicida, che si sono messi in viaggio dalla Calabria per raggiungere il Friuli, hanno nominato come avvocato difensore di fiducia Ernesto De Toni, del foro di Padova.

leggi l'articolo completo