In provincia di Cosenza piano anti-Covid nel caos: reparti mai aperti, pochi medici e infermieri
Il teatro dell'assurdo. Otto posti di terapia sub-intensiva previsti a Cetraro ma mai allestiti e un ospedale Covid da realizzare ad Acri. Questo il piano di interventi per fronteggiare l'emergenza coronavirus nell'Alta Calabria dall'Asp di Cosenza. Un piano tuttavia fallace perché dei posti letto a Cetraro non c'è traccia, mentre il nosocomio acrese nella fase in cui sta per diventare struttura Covid con 20 posti da collocare in un piano rimasto inutilizzato, subisce il trasferimento di personale medico e infermieristico destinato a Corigliano Rossano, dove l'altro reparto dedicato ai pazienti positivi al virus è stato costretto a bloccare i ricoveri per mancanza di camici bianchi. Incredibile. Ma non è finita: è stata decisa l'istituzione di un altro reparto per degenti contagiati dal coronavirus nel presidio di San Giovanni in Fiore (20 posti) ma c'è un piccolo problema che quanti assumono decisioni dovrebbero conoscere: 5 medici e una decina di altri operatori sanitari sono positivi e alcuni di questi addirittura ricoverati in condizioni difficili. Chi dovrebbe dunque assistere i pazienti? Mistero. Nella città Silana, peraltro, le persone infettate sono complessivamente più di 500 molte delle quali con sintomi.