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Cassano, Gaetani ha provato a fuggire prima di essere crivellato

Quando s’è accorto di essere stato pedinato fino a casa Giuseppe Gaetani, il cinquantenne ucciso mercoledì sera a colpi di pistola in contrada Pantano Rotondo a Sibari, avrebbe cercato di fuggire per mettersi in salvo ma nulla ha potuto contro la scarica di proiettili che lo ha raggiunto ferendolo mortalmente all’addome.
Forze dell’ordine e magistratura inquirente lavorano alla ricostruzione della dinamica del delitto. Secondo una prima ricostruzione fatta dai Carabinieri del Reparto operativo provinciale, diretti dal colonnello Raffaele Giovinazzo, e della Compagnia di Corigliano, guidati dal capitano Cesare Calascibetta, l’agguato mortale sarebbe avvenuto verso le 20,30. Solito orario in cui Gaetani rincasava dopo il lavoro nella falegnameria di famiglia. Una precisione simbolo del fatto che i killer avevano studiato alla perfezione tutti i suoi recenti spostamenti. Ed è proprio a quell’ora che è scattata la trappola. A fornire quella che potrebbe essere la pista giusta ai Carabinieri cassanesi sarebbero state le immagini di una serie di telecamere che avrebbero ripreso l’intera scena. Secondo quanto trapela, infatti, i sicari sarebbero stati due e sarebbero, stranamente, arrivati a bordo di un furgone di colore bianco. Quindici colpi che in gran parte lo avrebbero raggiunto al busto.

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