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Ospedale di Cariati, continua l'occupazione simbolica per l'apertura

Il gruppo “Le Lampare – Basso Ionio Cosentino”: la struttura deve essere messa in funzione in risposta all'assenza di assistenza sanitaria pubblica che dura da dieci anni

L'occupazione simbolica dell'ospedale di Cariati

Da oltre due settimane continua, senza interruzione, l’occupazione simbolica dell'ospedale Vittorio Cosentino di Cariati, per chiederne la sua apertura. Il comitato del presidio popolare permanente, guidato dal gruppo “Le Lampare – Basso Ionio Cosentino” di Cariati, apprende positivamente le importanti parole di Gino Strada, rilasciate durante un’intervista a seguito della sua visita a Crotone. “Cariati è il posto giusto per ripartire. Vogliamo proporre un modello nuovo, che nasce dalla medicina di base, dove non si spende un euro in più ma neanche uno in meno. Entro domani incontro il commissario Longo. Ma se l’Italia sposta verso il privato 25-30 miliardi di bilancio, non dobbiamo stupirci se poi arriva la ‘ndrangheta. La Salute non è più un diritto, ma un bene di mercato, legale e illegale. E le truffe alle Asl non sono un’esclusiva calabrese”. Ci ritroviamo ancora una volta in piena sintonia con il dottor Strada – dichiarano i manifestanti - sia in riferimento all'analisi generale sulla sanità calabrese e italiana, sia sulle potenzialità specifiche e peculiari della struttura dell’ex Ospedale di Cariati, unica struttura ad avere lo sbocco direttamente sulla famigerata SS 106. Cogliamo l’occasione per ringraziarlo e invitarlo qui a Cariati per prendere visione, anche di persona, della situazione attuale e per avere ulteriore conferma di come una grande, immensa e indispensabile risorsa come la struttura dell’ex Ospedale Vittorio Cosentino debba essere messa in funzione, sia in risposta all'emergenza covid, ma soprattutto in risposta all'assenza di assistenza sanitaria pubblica che qui, nel territorio del basso jonio cosentino, dell’alto crotonese e dell’entroterra compreso tra la costa ionica e l’altopiano della Sila greca, dura da dieci anni. L’ospedale pubblico di Cariati – concludono le Lampare - deve essere reinserito, prima possibile, nella rete ospedaliera per acuti regionale e utilizzato immediatamente per rispondere alle criticità dovute alla pandemia».

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