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Coronavirus, decessi in aumento nell'area interna cosentina

Sul numero dei decessi come su quello dei contagiati (circa 400) e dei guariti (genericamente quantificati come “numerosi” da fonti istituzionali) mancano, da più giorni (almeno sino a ieri pomeriggio), dati ufficiali

Un reparto covid dove vengono ricoverati i pazienti che hanno bisogno di cure specifiche

Sono una decina i decessi per Covid a San Giovanni in Fiore. Ai cinque già noti ne vanno aggiunti altrettanti. Si tratta, per lo più, di anziani ricoverati in terapia intensiva a Cosenza, che, essendo affetti da patologie pregresse, non ce l’hanno fatta a superare l’attacco vitale. Sul numero dei decessi come su quello dei contagiati (circa 400) e dei guariti (genericamente quantificati come “numerosi” da fonti istituzionali) mancano, da più giorni (almeno sino a ieri pomeriggio), dati ufficiali. Tra le altre più recenti, è compresa la morte, in ospedale, di una coppia di coniugi ottantenni, a distanza di tre giorni l’uno dall’altra: prima, il marito, poi, la moglie, ignara della sorte toccata al proprio uomo. L’assenza di aggiornamenti ha determinato, nell'opinione pubblica locale, polemiche e proteste, alimentate da sospetti sulla reale situazione del contagio e sui motivi per i quali non venga dettagliato un cluster già di per sé preoccupante.

Anche a Casali del Manco, già “zona rossa”, si contano 9 e non 8 decessi per Covid, questi ultimi risultanti dai report più recenti. Dal comune, pur (molto correttamente) puntuale nella pubblicazione dei bollettini, si fa sapere che l’omissione è stata dovuta ad un mero errore materiale. Per il resto, prosegue il trend di indebolimento della intensità del virus, complessivamente ridotto di un sesto nelle ultime settimane. Il report reso noto nel primo pomeriggio di ieri espone: 18 positivi, 84 guariti, 9 quarantene per contatti stretti con soggetti positivi e 81 soggetti liberi dai vincoli dell’isolamento.

A Spezzano della Sila, il sindaco Salvatore Monaco, anche lui apprezzabilmente scrupoloso sugli aggiornamenti, ha tracciato il quadro attuale: 36 positivi, “di cui 3 o 4 rilevati nell’ultima settimana”, e 60 guariti. Qui la discesa della curva è più lenta, ma complessivamente significativa. “Nella pubblicazione dei dati – spiega Monaco – ci riferiamo ai dati provenienti, sia pure a rilento, dall’Asp. Ho avuto un incontro con le competenze dell’azienda sanitaria, a cui abbiamo chiesto di essere messi nelle condizioni di informare correttamente i cittadini. Mi hanno assicurato che gli aggiornamenti saranno più puntuali. Spero possano essere superati i problemi di tracciamento e quelli di effettuazione dei tamponi di controllo. Purtroppo, tali problemi sono riconducibili, lo sappiamo, alle annose criticità del sistema”.

A Celico, ex “zona rossa”, negli ultimi giorni, si registrano 2 positività al test molecolare e 5 conclusioni di quarantena. A Mangone, la curva conferma la sua tendenza discendente. Ieri, è stato diffuso l’ultimo bollettino della serie, che presenta: 27 positivi (meno 3), 29 guariti, 38 quarantenati, 1 decesso. A Colosimi, c’è un solo positivo in attesa dell’esito dei tamponi di controllo. Il sindaco Giovanni Lucia comunica che sono stati sottoposti a test Covid tutti gli ospiti dello Sprar (oltre 50, tra nigeriani, tunisini e iracheni) e che sono risultati tutti negativi. Anche lo screening su 110 cittadini ha dato esiti negativi. Lucia, in controtendenza, esprime la propria “sentita gratitudine” all’Asp per la tempestività dimostrata nei servizi richiesti, anche nottetempo:” A me hanno sempre risposto al telefono. Ogni mia richiesta è stata puntualmente soddisfatta, senza intoppi o ritardi. In tutta verità, mi sento di dover dare atto di questa efficienza dimostrata sul campo”.

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