La furia di questo virus è nella consistenza livida e spossata (a ondate come accade tradizionalmente nei lunedì che risentono della frenata dei tamponi) di numeri e diagrammi che quotidianamente accendono e spengono il fuoco nel buio infinito di questi mesi. La contabilità del dolore si aggiorna sempre alle 13 quando le Asp inviano alla Regione i dati delle ultime 24 ore. Cifre che dovranno incastrarsi nel mosaico nazionale che racconta in generale la pandemia. Dentro le tabelle ci sono i nuovi casi, i ricoveri, i guariti e quelli che non ce l’hanno fatta. Anche ieri è stato così. Anche ieri ci sono stati nuovi positivi, nuovi ricoveri, ed è stato aggiornato pure il bollettino degli assenti di quelli che, purtroppo, si sono dovuti arrendere al male. Ieri, un solo nominativo nel Cosentino, quello di una pensionata di Castrovillari, una 83enne, che s’è spenta in Rianimazione, all’“Annunziata”. La donna era stata ricoverata nel reparto di Malattie infettive nel giorno di vigilia dell’Immacolata con un quadro clinico severo che è diventato irreversibile intorno alla mezzanotte tra domenica e ieri. Il suo nome si aggiunge a quello delle altre cinque vittime che erano state censite domenica. Si trattava di un 73enne di Falconara Albanese, una 85enne di Santa Maria del Cedro, un 65enne di Mormanno, un 61enne di Morano e una 73enne di Roggiano. Dicembre tragico Quattordici giorni con 46 vittime. Una statistica choc.
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