Da due anni senza pensione. Sono decine e decine gli ex dipendenti del settore dell’istruzione che, da tempo, attendono non solo l’assegno mensile ma tutti gli arretrati. L’altro ieri il segretario generale della Flc-Cgil, Pino Assalone, ha incontrato il dirigente dell’Usp, Luciano Greco, per affrontare la questione che, visti i tempi abbastanza dilatati, è ormai diventata cronica. Avevano tutte le carte in regola per lasciare il lavoro. Gli anni di contribuzione erano quelli giusti benché le normative, nel settore pensionistico, abbiano la consistenza delle nuvole. Comunque, per i circa cento dipendenti della scuola – tra docenti e personale Ata – i requisiti, dettati dal rapporto tra l’età contributiva e quella anagrafica, erano esatti. Il primo scaglione ha lasciato il lavoro il primo settembre del 2018, gli altri a seguire. Le pagine del calendario sono volate via una dietro l’altra. Dopo i primi sei mesi d’attesa qualcuno ha cominciato ad nutrire dubbi. Poi i mesi sono diventati dodici e nella sequenza dei giorni sono passati più di due anni e la situazione è rimasta uguale. Nessuno ha visto un centesimo e continuare a tirare avanti è diventato sempre più un problema. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza