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Corigliano Rossano, infermiera aggredita nel pronto soccorso del “Compagna”

L’intervento dei colleghi ha evitato il peggio. L’episodio riporta all'attualità il problema della sicurezza all'interno dell’ospedale

L'ospedale "Compagna" di Corigliano

Ritorna, preponderante, il problema della sicurezza nel pronto soccorso dell’ospedale Guido Compagna di Corigliano. L’ennesima aggressione ai danni, stavolta, di una giovane infermiera in servizio, avvenuta nella giornata dello scorso lunedì, riapre la questione mai risolta. L’infermiera ha aperto la porta del pronto soccorso e davanti si è ritrovata un uomo che l’ha strattonata violentemente dai polsi, senza risparmiarle parole dure. L’intervento dei colleghi ha evitato il peggio, ma non manca di riproporre l’assenza di politiche e azioni da parte dell’azienda sanitaria provinciale atte a evitare che il pronto soccorso assuma i contorni di una trincea per i sanitari che vi prestano la loro opera.

Il segretario aziendale dell’ area Jonio della UIL- Fpl sanità, Giannantonio Sapia, nell’esprimere solidarietà e vicinanza alla collega vittima dell’inaudito atto di violenza, sottolinea la vulnerabilità del sistema sicurezza nello spoke di Corigliano-Rossano, che necessita di maggiore vigilanza H24. “Una problematica – denuncia il sindacalista- non nuova, rimarcata più volte, e che richiede un immediato intervento degli organismi preposti”. Ma come recita un vecchio adagio “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” e al pronto soccorso medici e infermieri continuano ad essere assaltati e insieme a loro anche gli utenti, che rischiano di essere esposti, loro malgrado, a possibili aggressioni. Appena nel maggio scorso, infatti, un uomo di 57 anni ha riportato gravissime lesioni a seguito della violentissima aggressione da parte del 37 enne di Cariati, paziente psichiatrico, mentre si trovava nella stessa sala d’aspetto del punto di primo soccorso dell’ospedale Guido Compagna di Corigliano.

Nel nosocomio è presente il reparto di psichiatria che, come sottolinea Cosimo Vincenzo Buonofiglio segretario territoriale del Nursind, “dovrebbe prevedere un potenziamento del pronto soccorso di tempo e risorse per questa categoria di pazienti, che hanno necessità diverse”. Ma mancano, invece, le guardie giurate che, per mancanza di fondi dall’ASP, operano in solitaria all’ingresso del presidio e ben lontane dal ps.” L’ ASP intervenga a ripristinare i servizi. Le aggressioni- rimarca ancora Buonofiglio- sono legate all’ insoddisfazione del servizio e del bisogno di salute, che negli anni è peggiorato, incancrenito anche con la pandemia, che fa trascurare altre patologie e chi si trova al pronto soccorso è più esposto. La soluzione resta l’incremento dei servizi”.

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