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A Cosenza emergenza Covid affrontata grazie all'ospedale militare

Il ministro Boccia in visita al cantiere cosentino: pure 4 posti di terapia sub intensiva e 3 d’intensiva

L’ospedale da campo è pronto a entrare in funzione. Il montaggio della complessa struttura è stato concluso e si attende l’allaccio dell’ossigeno. Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, accompagnato dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, il 23 novembre ha visitato la struttura sanitaria messa a disposizione dall’Esercito. Sarà in grado di garantire quaranta posti letto, compresi quattro di terapia sub intensiva e tre di intensiva, un laboratorio per la processazione dei tamponi molecolari, un laboratorio di analisi cliniche e radiologiche e un nutrito staff in grado di eseguire i test antigienici e molecolari.
Boccia, accolto dal sindaco Mario Occhiuto, che ha spinto molto per la realizzazione dell’ospedale militare, e dal presidente facente funzioni della Giunta, Nino Spirlì, ha spiegato: «Abbiamo fatto partire questa mattina l’ultimo miglio dei lavori finali dell’ospedale da campo di Cosenza, che aiuterà molto l’intera provincia e la città. Dal primo dicembre sarà operativo, con i test e gli esiti che saranno seguiti direttamente dal Celio. Così come tutti i servizi che serviranno.
E, voglio chiarirlo, non è questa la sanità di domani: è la sanità dell’emergenza acuta».
L’attivazione della struttura consentirà all’ospedale dell’Annunziata di prendere fiato perché i malati ammassati in pronto soccorso troveranno immediata collocazione.
Non verranno invece realizzati gli ospedali da campo di Vibo Valentia e Locri. Sia nell’uno che nell’altro caso verranno utilizzati dei reparti in questo momento dismessi: il primo a Tropea, l’altro nello stesso presidio ospedaliero locrese. Si attende di capire quale sarà pure il ruolo di “Emergency” nelle prossime settimane quando i medici di Gino Strada entreranno in azione.

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