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Parco archeologico della Sibaritide, il nuovo CdA piace a Gervasi

Il consigliere provinciale è soddisfatto dalle scelte del ministro Franceschini

«Ho appreso con piacere e soddisfazione della nomina dei componenti del consiglio di Amministrazione del Parco archeologico della Sibaritide da parte del Ministro dei Beni Culturali», afferma il consigliere provinciale Francesco Gervasi. «Con il Decreto firmato lo scorso 7 gennaio, il ministro Franceschini ha dimostrato grande attenzione per la nostra regione e per la nostra provincia», prosegue, «affidando il delicato ruolo a persone di grande esperienza e di elevate e indiscusse capacità professionali. Ad affiancare il direttore pro tempore dei Musei Calabria Filippo Demma, che presiederà il cda, andranno: Fortunato Amarelli, imprenditore di Corigliano Rossano e testimonial di un’eccellenza calabrese la liquirizia; Anna Cipparrone, storica dell’arte, docente universitaria che ha collaborato più volte e proficuamente anche con la Provincia di Cosenza e Vito D’Adamo, alto funzionario del Mibact, stretto collaboratore del Ministro, di origini lucane e innamorato dell’arte e della Calabria».

Un gioiellino nel cuore della Sibaritide

Il Parco si estende su un’area di oltre 150 ettari dove, a partire dal 720 A.C., si insediò una delle più importanti e ricche città della Magna Grecia. Dopo i devastanti eventi alluvionali che lo ricoprirono di fango nel 2013 e dopo i cospicui finanziamenti del Governo che in tempi brevi ne hanno consentito la bonifica, è arrivato il momento di investire in una delle zone archeologiche più antiche e suggestive d’Italia. «Sono certo che un consiglio di Amministrazione composto da personalità di tale comprovata competenza», prosegue Gervasi, «sarà certamente in grado di rilanciare il Parco Archeologico di Sibari e di trasformarlo in un vincente attrattore turistico-culturale a livello nazionale ed internazionale. Da consigliere provinciale, auguro a tutti i membri del cda del Parco Archeologico buon lavoro e auspico che la candidatura del Parco archeologico di Sibari a Patrimonio dell’Unesco, lanciata qualche mese fa, possa portare al più presto al meritato riconoscimento che darebbe vita ad uno straordinario sviluppo culturale, turistico ed economico per tutta la nostra provincia».

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