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Scuola, a Cosenza servono test e soprattutto vaccini per il rientro in sicurezza

Ieri il ritorno in classe di Elementari e Medie tra dubbi e timori, sindacati d’accordo sulla necessità di mettere da parte la Dad. Ma...

Pareri discordanti sul rientro degli alunni nelle classi per la didattica in presenza

Il giorno del rientro. Traffico, genitori preoccupati e bambini felici. Elementari e Medie ieri sono tornate a scuola tra dubbi e timori. Il tavolo tecnico coordinato dal prefetto Cinzia Guercio sta lavorando per il rientro, puntando a limitare anzitutto gli assembramenti all’esterno degli istituti. Mentre resta aperta la partita trasporti, poiché mancano i soldi per riorganizzarli a dovere.
«La didattica a distanza e in presenza sono due cose completamente diverse, ed è evidente che i ragazzi cominciano a sentire il peso di questi mesi a casa. Purtroppo, lo ribadiamo, il problema non è la sicurezza nelle scuole ma quello che avviene all’esterno», commenta la segretaria provinciale della Uil Scuola Francesca Guarasci che chiede tamponi al personale della scuola per agevolare il rientro in classe. Simile la posizione della Cisl Scuola, spiegata dal numero uno provinciale Enzo Groccia: «Se si ritiene possibile una corsia preferenziale di vaccinazione per il personale della scuola, si parta subito con una seria programmazione. L’87% dei docenti si è detto disponibile a vaccinarsi. Il secondo grado deve rientrare in classe il più possibile protetto e senza l’ansia del contagio; oggi ci sono già molti docenti che operano nei laboratori o con i ragazzi disabili. In un piano programmato per tempo e seriamente, tutti i professori e il personale che sistematicamente viene a contatto con gli studenti dev’essere coperto da misure anticontagio come il vaccino».

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