«Verificare i fatti con gli ispettori del ministero della Salute e valutare la sostituzione dei componenti della commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro». È la richiesta del deputato M5S Giuseppe d’Ippolito ai ministri della Salute e dell’Interno, contenuta in una nuova interrogazione dello stesso parlamentare sulla recente vicenda dei contagi di 8 sanitari nel reparto Covid dell’ospedale di Lamezia Terme. «Lì – denuncia il deputato – da circostanziati elementi emergerebbero ricoveri non idonei e, soprattutto, l’avvenuto, pericoloso utilizzo di caschi senza filtri; il che, se confermato, potrebbe aver procurato i contagi in questione. Peraltro ho già dimostrato, esibendo all’Asp propri ordini di servizio, l’incauto impiego di personale non esclusivamente dedicato all’assistenza dei pazienti Covid». «Per come previsto da specifico decreto commissariale dello scorso giugno, l’ospedale lametino – spiega l’esponente del Movimento 5 Stelle – doveva avere ben altra configurazione e dotazione, addirittura con un’area ad elevata intensità di cura per Covid. Invece, con ordinanza dello scorso ottobre del presidente della Regione Calabria, si è disposto il trasferimento dagli hub ai presìdi ospedalieri delle Asp di pazienti Covid-19 ricoverati, stabilizzati e non ancora verso le dimissioni, previa intesa tra le Direzioni sanitarie delle strutture. In pratica è stata imposta la frettolosa attivazione di reparti Covid, tra cui quello dell’ospedale di Lamezia Terme, ignorando il citato decreto del commissario alla Sanità regionale, che invece doveva essere attuato dall’Asp di Catanzaro per la parte di competenza. Alla ricordata ordinanza del sostituto presidente della Regione ha fatto seguito un’altra dello stesso Spirlì, del 10 novembre 2020, guarda caso firmata appena dopo le dimissioni del commissario Cotticelli. Con questa si conferma che, in tema di programmazione sanitaria circa l’emergenza Covid, il presidente della Regione ha scavalcato la struttura commissariale». «Perciò – conclude D’Ippolito – ho portato il caso alla Camera, con l’obiettivo di difendere la comunità lametina e di far luce sulla verità e sulle responsabilità».