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Rende, scuole aperte e mense chiuse per colpa di una controversia

Il 12 febbraio il Consiglio di Stato deciderà sul nome della ditta che dovrà gestire il servizio

L’ex assessore alla Pubblica Istruzione di Rende , Marinella Castiglione, a pranzo con la Commissione mensa

Perché a Rende tutte le scuole elementari e medie sono state riaperte, all’indomani del pronunciamento del Tar Calabria, ed i servizi di mensa scolastica invece no? Se lo chiedono soprattutto le lavoratrici e i lavoratori che rimangono a casa e non sanno spiegarsi il perché. Sussistono rischi collegati alla pandemia? Mancano, ancora, lavori di sicurezza nelle scuole? Abbiamo approfondito meglio la querelle. Il servizio delle mense scolastiche è stato gestito ufficialmente dalla Cardamone Group. L’azienda, tuttavia, è stata fermata nel 2017 dalla Prefettura di Cosenza con una interdittiva antimafia e dopo la rituale comunicazione, le è subentrata l’azienda Siarc, che ha gestito il servizio delle mense scolastiche a Rende fino al 2019, anno in cui si è svolta la nuova gara per l’appalto. A vincerla è stata un’azienda con un nome molto particolare: Mencadora. Tutto qui? Macchè. La Siarc produce ricorso contro la gara e vince in primo grado ottenendo la sospensiva dell’appalto in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato. Anche la Mencadora, tuttavia, si oppone e ottiene parimenti una sospensione. Il Comune di Rende, a settembre dello scorso anno, in occasione della riapertura delle scuole, ha riassegnato il servizio alla Mencadora. Il Consiglio di Stato invece si pronuncerà sulla vicenda il prossimo 12 febbraio.

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