Vincenzo Cesareo si difende. E si affida a Facebook per rappresentare le proprie ragioni. Nel frattempo i carabinieri del Nas, guidati dal maggiore Vincenzo Pappalardo, spulciano gli elenchi delle persone vaccinate contro il Covid tra le quali figurerebbero almeno cinque soggetti indicati nelle intercettazioni come parenti e amici del direttore sanitario dello Spoke di Cetraro e Paola e registrati presumibilmente come «operatori sanitari». Per ordine del procuratore di Paola, Pierpaolo Bruni, gli investigatori dell'Arma hanno pure acquisito i documenti riferibili ad un avviso pubblico bandito dall'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza per il reclutamento di operatori da inquadrare nei servizi di pulizia ospedalieri: in una intercettazione, infatti, Cesareo vi farebbe riferimento chiedendo il rilascio di alcuni attestati in favore di propri parenti. Infine, le perquisizioni compiute in alcuni reparti ospedalieri di Cetraro disposte dal magistrato inquirente e eseguite dai militari sarebbero collegate anche alla consegna di prodotti farmaceutico-sanitari appartenenti al nosocomio ad un infermiere della casa di cura privata "Tricarico".
Gli accertamenti
La Procura intende accertare se si tratti di condotte censurabili penalmente. Ma ecco, intanto, cosa scrive sul social il medico interdetto dai ruoli professionali per un anno:«Non intendo dare giustificazioni, ma solo salvaguardare la mia dignità professionale che, al momento, mi interessa ancor di più di quella personale. La campagna mediatica di fango su di me prosegue a ritmo serrato ed è in iniziata, guarda un pò, ancor prima che bussassero alla mia porta i Nas ieri mattina intorno alle 7.10 per le perquisizioni ed i sequestri ordinati dal giudice ( telefono cellulare, una scatola semi vuota di cardioaspirina ed una scatola di anti diarroico con poche compresse dentro). Bene il mostro è stato sbattuto in prima pagina per i reati di peculato, truffa, falso, etc., manca solo l'art.416 o magari il 416 bis. Dunque tra le accuse rivoltemi ci sarebbe il fatto che avrei fatto fare il tampone molecolare a parenti ed amici come risulta da una intercettazione nella quale avrei detto "tampono anche i gatti". A nessuno dei media interessa conoscere il significato, per cui ve lo scrivo. Significava, semplicemente, che il tampone andava fatto a tutti per poter garantire la tracciabilità e contenere il virus. Comunque nella vaga ipotesi di accusa non si evince quali sarebbero questi parenti ed amici, e che avrei fatto tamponare una intera squadra di calcio di Fuscaldo dove si erano verificate delle positività, per cui era necessario procedere ai tamponi anche di parenti ed amici dei calciatori e dei dirigenti da parte del dipartimento di prevenzione dell'Asp di Cosenza. Il non aver eseguito i tamponi di massa ci ha portato allo stato di oggi! Mi si contesta ancora che avrei fatto vaccinare parenti, tra i quali mia madre, ed amici nel numero di 4 persone! Intanto mia madre non è stata vaccinata, per cui è chiaramente un falso, vero è che ne ho vaccinati due extra, che si trovavano nell'ospedale dove erano rimaste delle siringhe pronte per vaccino che se non le avessi utilizzate sarebbero andate buttate!!! Quindi sarei colpevole di non aver buttato i vaccini».