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Operatori sanitari uccisi dal Covid nel Cosentino: crescono le vittime

La strage silente. Un medico, un infermiere e una operatrice socio-sanitaria morti in meno di due settimane. Una cinquantina di loro colleghi risultano al momento contagiati e tre infermieri, in queste ore, lottano per restare in vita. L’avanzata della pandemia nell’Alta Calabria lascia davvero sgomenti. Basti pensare che dal primo gennaio ad oggi sono stati complessivamente registrati 32 decessi: l’ultimo ieri, in Rianimazione, all’Annunziata di Cosenza, dove ha smesso di battere il cuore di una donna di 64 anni, residente nel capoluogo bruzio. Al già agghiacciante contesto va ricondotto pure il suicidio del responsabile della campagna di vaccinazione del personale dell’Azienda ospedaliera, Lucio Marrocco, lanciatosi nel vuoto perché “divorato” dallo stress da lavoro accumulato in questa guerra contro il virus che appare senza fine.
Ieri, a Trebisacce, si sono svolti i funerali di Giuseppe De Vita, sanitario in servizio al 118. Nella cittadina ionica, il sindaco, Franco Mundo, ha dichiarato il lutto cittadino.

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