La narrazione della pandemia è un racconto di giornate schizofreniche con diagrammi che un giorno scendono in picchiata e l’altro risalgono, scalando in fretta nuove e pericolose vette. Dinamiche poco ordinate che generano un tipo di tensione che si avverte solo negli incubi, quando ci si sente sospesi tra l’essere e il non essere. In genere, la contabilità essenziale, generata dalla frenata evidente dei tamponi nel fine settimana, capitava sempre di lunedì. La novità del martedì a contagio zero (o quasi), evidentemente, sembra essere il riflesso di un guasto nel motore del tracciamento. Un problema segnalato dalle aritmie grafiche che offrono rappresentazione di scenari sempre diversi. Ieri, nel bollettino sono finite appena 23 nuove diagnosi mentre da giorni ci sono in coda in tutto il Cosentino persone che aspettano l’Asp per un tampone molecolare. A Paola, ad esempio, ci sono i cinque agenti della Polfer in fila da una settimana. A Castrovillari il sindaco si è messo in proprio con una indagine epidemiologica a tappeto con test antigenici grazie ai quali sono state tracciate e isolate schiere di positivi e di loro contatti. Stessa cosa stanno facendo altri primi cittadini nelle valli dell’Esaro e del Crati. Solo l’area jonica sembra essere l’unica a proseguire quotidianamente nella caccia ai positivi (e lo dimostrano gli elenchi a metri di contagiati che vengono stanati). Mai una pausa, neppure di domenica.
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