Posto sotto sequestro il depuratore di Seggio-Amica a Rossano. Gli uomini della Guardia Costiera hanno apposto i sigilli all’impianto il 21 gennaio scorso, eseguendo il dispositivo emesso dal tribunale di Castrovillari. A quanto si apprende pare sia stata rilevata la presenza di diverse vasche di deposito sia in metallo che in cemento armato, adibiti a letto di essiccamento, nelle quali erano stati stoccati 85 metri cubi di fanghi di depurazione e 5 metri cubi di vaglio di depurazione. I fatti risalirebbero al 25 maggio del 2019 e la convalida di sequestro è stata notificata al primo cittadino Flavio Stasi in qualità di sindaco pro-tempore del comune di Corigliano Rossano, nonché ai dirigenti comunali Giuseppe Graziani e Francesco Amica ed al funzionario Francesco Favaro.
L'intervento del sindaco
«Relativamente alla notizia rispetto ad un provvedimento di sequestro del depuratore Amica-Seggio ritengo utile spiegare ai miei concittadini l'accaduto, come sempre nella massima trasparenza. Intanto preciso che si tratta di un procedimento avviato nel maggio 2019, prima che diventassi sindaco, mentre ad essere stati posti sotto sequestro, qualche giorno fa, sono i contenitori di alcuni fanghi posti ad essiccazione, e non l'intero depuratore il quale, purtroppo, è sotto sequestro da anni». Lo ha affermato il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi. «I fanghi - ha proseguito il primo cittadino - sono ovviamente stoccati in contenitori idonei. La normativa prevede che possa essere stoccata una quantità limitata di questo materiale, il quale deve essere quindi prelevato e portato periodicamente a smaltimento, mentre il controllo della Guardia Costiera ha rilevato una quantità superiore, che tuttavia secondo i nostri tecnici non era ancora idoneo allo smaltimento poiché non ancora correttamente essiccato. In ogni caso, ovviamente, il Comune procederà ad eseguire celermente le prescrizioni ed a produrre la documentazione necessaria per spiegare l'accaduto. Approfitto della vicenda per esprimere apprezzamento nei confronti dell'attività di controllo e monitoraggio della Capitaneria di Porto sul versante dell'inquinamento marino e del corretto funzionamento dei depuratori, compito difficile ed importante». Stasi ha pure sottolineato che «fin dal mio insediamento non ho mai fatto segreto di come il nostro sistema depurativo, e più in generale il sistema di gestione delle acque cittadino, presenti problemi importanti che richiedono interventi strutturali. Periodicamente rileviamo pezzi di rete insufficienti o addirittura mancanti, mentre i nostri depuratori sono profondamente sottodimensionati e questo rende molto difficile l'intera gestione degli stessi, ponendo l'Ente, compreso il sindaco pro-tempore, anche nella condizione di poter essere chiamato a responsabilità: è il ruolo del sindaco. Dal canto nostro, come amministrazione comunale, oltre ad aver attivato più interventi di efficientamento su alcuni dei depuratori ed aver reso efficiente dopo decenni la condotta sottomarina del depuratore di Sant'Angelo, abbiamo lavorato a stretto contatto con il Commissario Nazionale per l'emergenza depurazione e qualche mese fa abbiamo ottenuto l'avvio di un progetto da 36 milioni di euro per il completamento della rete fognaria e l'adeguamento di tutti gli impianti di depurazione. Si tratta dell'intervento strutturale che serve, e l'iter di questo progetto è attualmente in corso. Siamo consapevoli e deve esserlo anche la nostra comunità, che solo quando saranno terminati tali interventi - ha concluso Stasi - potremo uscire dalla procedura di infrazione e vantare un sistema depurativo efficiente, un obiettivo a cui stiamo lavorando duramente e che raggiungeremo nei prossimi anni».
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