Il lavoro condizionato dal voto. Sembra un dejavu sul Basso Tirreno cosentino, ma un’inchiesta della Procura di Paola ha acceso i riflettori sulle amministrative del 2019 a Longobardi. Nel corso della campagna elettorale per l’elezione del sindaco, una donna viene persino minacciata di perdere il lavoro se si candida nella lista contraria a quella sostenuta dai suoi datori di lavoro. È questa una delle contestazioni più gravi rivolte ad Andrea Amendola, 44 anni, di Longobardi, proprietario di un noto stabilimento balneare dove la donna lavorava, che ieri è finito in carcere assieme a Mario Veltri, imprenditore e marito di Donatella Attanasio, ex consigliere comunale ora ai domiciliari. Oltre a lei, è stata sottoposta ai domiciliari anche Elena Miceli, attuale consigliera di maggioranza al Comune. Mentre è stato sospeso dal servizio per sette mesi, il funzionario municipale Salvatore Carnevale. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Nicola Aloe e Mariangela Aloe. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di corruzione, tentata estorsione, abuso di ufficio e falso. Uno degli aspetti più singolari dell’inchiesta è quello delle minacce fatte alla donna per non candidarsi che sarebbero poi state confermate dalla vittima stessa agli inquirenti nel novembre del 2019.
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