L’Azienda sanitaria (Asp) di Cosenza ha rallentato l’utilizzo dei kit Biocredit Covid 19 Ag, ma solo quelli sviluppati dall’azienda coreana Rapigen, e sospeso le attività di screening nelle scuole perché sui test pesa il sospetto di inattendibilità del risultato. I kit sono stati forniti dalla struttura commissariale della sanità calabrese. «La sensibilità - spiega il commissario dell’Asp- sarebbe inferiore al 50% secondo studi pubblicati dalle riviste scientifiche 'Science' e 'Journal of Clinical Virology'. Secondo quanto emerso potrebbero essere usati solo su pazienti sintomatici per la conferma della positività. Un virologo della task force del Comune di Reggio Calabria ha sollevato dubbi e l'ente si è rivolto alla università di Catanzaro che avrebbe verificato presunte incertezze nelle diagnosi. Diversi e più affidabili (si parla di 97-98%), invece i test di un’altra azienda coreana, la Seegene. Si tratta di tampone antigenico nasofaringeo, FREND COVID-19 Ag, ed è un test ad immunofluorescenza (FIA) in card monouso, marchiato CE-IVD, per il rilevamento qualitativo della proteina nucleocapsidica (N) del virus Sars-Cov-2. In appena 3 minuti fornisce l’esito. Anche a Cosenza si utilizzano i test antigenici di Catanzaro e Reggio, perché sono gli unici forniti da Arcuri e dalla Protezione civile, considerato il protocollo dell’Iss. Sarebbero in teoria da poter utilizzare solo per attività del Dipartimento e non per quando riguarda quella di screening, specialmente quella scolastica, perché in quest’ultimo caso hanno dimostrato una minore attendibilità». «L'Asp di Cosenza - conclude La Regina - si riserverà pertanto il loro utilizzo caso per caso».