Mendicino, istituito il Premio nazionale in memoria dell'avvocato D'Ippolito
Un personaggio straordinario: giurista, umanista, meridionalista. ll Club Rotary Mendicino-Serre Cosentine ha istituito il Premio nazionale alla migliore tesi di laurea in materie giuridico-penali, dedicato alla memoria del rotariano avvocato Ernesto d’Ippolito. Il Club insegue da tempo questo obiettivo per promuovere la cultura rotariana tra i giovani a mezzo dell’esaltazione del merito. «L’avvocato Ernesto d’Ippolito» ha spiegato il presidente del club Giuseppe Funaro «fu penalista, esponente del partito liberale, strenuo difensore delle libertà individuali e «combattente» per un diritto penale dal volto umano. In questa fase storica del nostro Paese, l’istituzione del Premio ha un significato culturale e simbolico: riposizionare al centro la mano tesa ai giovani che scelgono la via -spesso derisa- della conoscenza, e innalzare il vessillo della giustizia “giusta”».
Il club service, presieduto da Funaro, ha coinvolto nella istituzione del Premio il consiglio dell’Ordine degli avvocati, ppresieduto da Vittorio Gallucci, che si è detto ben lieto di partecipare all’iniziatiova che «ricorda una delle figure più prestigiose del nostro Foro». Ernesto d’Ippolito, uomo di grande cultura umanistica e giuridica, è stato protagonista di decine e decine di processi celebrati in Calabria. Memorabili le sue arringhe, pronunciate spaziando dal diritto alla letterartura, dalla tecnica processuale alla filosofia secondo canoni cari alla intramontabile avvocatura italiana. Relatore in decine di convegni nazionali e internazionali, il celebre penalista è sempre rimasto legatissimo alla sua regione di origine e alla sua città nella quale, prima di lui, aveva esercitato la professione forense il padre. Ernesto d’Ippolito oltre ad essere stato per tutta la vita un attivo socio del Rotary distrettuale è stato anche una figura di riferimento nell’ambito della Massoneria, ricoprendo il ruolo di Gran maestro aggiunto del Grande Oriente d’Italia, la maggiore e più numerosa associazione massonica operante nel nostro Paese. Alla morte di d’Ippolito la camera ardente venne allestita negli anni scorsi nell’aula di Corte di assie del palazzo di giustizia bruzio.