Sono 75 milioni di euro per il triennio 2021-2023 e sono previsti dal ministero dell’Ambiente al fine di intervenire nell’ambito dell’adattamento ai cambiamenti climatici all’interno dei siti Unesco d’interesse naturalistico e nei Parchi nazionali. Nel corso del mese di febbraio verrà predisposto uno specifico bando al quale i destinatari della misura – si tratta dei Comuni aventi diritto, sentiti gli enti gestori dei siti ed elementi Unesco e le autorità di salvaguardia di competenza e, quindi, gli Enti Parco in caso di patrimonio culturale immateriale – potranno partecipare, presentando il loro progetto.
Le risorse stanziate
Oltre che al citato adattamento ai cambiamenti climatici, le risorse stanziate riguardano: interventi relativi alla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, anche, ove opportuno, tramite azioni a sostegno della gestione forestale sostenibile; interventi di efficienza energetica del patrimonio immobiliare pubblico nella disponibilità degli enti locali rientranti nell’ambito dei perimenti ed in seno alle Comunità riconosciute dall’Unesco, nonché di realizzazione di impianti di piccola dimensione per la produzione di energia da fonti rinnovabili; interventi per la realizzazione di servizi e infrastrutture di mobilità sostenibile e di idonei mezzi e strutture per il monitoraggio, il controllo e il contrasto dell’inquinamento. Nel dettaglio, 15 milioni di euro sono destinati all’esercizio finanziario 2021 quale quota di anticipo, 37 milioni e mezzo all’esercizio finanziario 2022 come avanzamento lavori e 22 milioni e mezzo per il 2023 in qualità di quota di saldo.
Cerminara soddisfatto
Oltre al direttore facente funzioni dell’Ente Parco Nazionale della Sila, Domenico Cerminara, entusiasta di quanto programmato dal ministero dell’Ambiente è pure il presidente Francesco Curcio, il quale, nel ricordare che «sono ben 67 i Comuni calabresi rientranti nell’Area Mab Sila e, dunque, rientranti nella misura».