La Cassazione ha deciso: il sindaco Gianni Papasso, l’ex presidente del consiglio comunale Luigi Garofalo e l’ex consigliere Luciano Gaetani in futuro saranno candidabili. La Prima sezione civile (in composizione: Presidente Francesco Genovese, Giulia Iorfida Consigliere e relatore, Antonio Pietro Lamorgese, Rosario Caiazzo e Laura Scalia consiglieri), hanno così deciso dopo l’udienza dello scorso 22 gennaio. Già il Procuratore generale della Cassazione aveva concluso per il rigetto del discorso.
L'assoluzione definitiva
Dopo lo scioglimento per infiltrazione mafiosa del 17 novembre 2017, il Ministero e l’Avvocatura dello Stato identificarono i responsabili nel sindaco Papasso (difeso dall’avvocato Vittorio Cavalcanti), e in Garofalo (difeso dall’avvocato Giancarlo Pompilio), ex presidente del consiglio, e Gaetani (difeso dall’avvocato Francesco Lombardi), ex consigliere di opposizione, primo per preferenze ricevute. Per loro, dunque, sarebbe dovuta scattare la non futura candidabilità ma sia il Tribunale di Castrovillari, in primo grado, sia la Corte d’Appello di Catanzaro, nel secondo grado di giudizio, avevano assolto i tre dalle accuse mossegli dalla magistratura inquirente. Ora, con la pronuncia della Suprema corte, arriva la definitiva assoluzione dei tre.
"Si conclude un atto di profonda ingiustizia"
“Dopo il Tribunale di Castrovillari e la Corte d'Appello di Catanzaro – ha commentato il sindaco Papasso - anche la Corte di Cassazione ha definitivamente dichiarato la mia candidabilità. Quindi non sono stato responsabile dello scioglimento del consiglio comunale. Si conclude definitivamente un atto di profonda ingiustizia. Ora continuo a lavorare per la mia amata cassano, con maggiore serenità e rinnovato entusiasmo”.
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