Un pomeriggio movimentato a Schiavonea, dove i residenti hanno bloccato viale Salerno per manifestare il loro forte disagio per il continuo sversamento di liquami fognari per il borgo marinaro. Una situazione che non vogliono più tollerare. Una comunità, quella di Schiavonea, dal carattere sanguigno, che ragiona di pancia e quello che sentono gli salta dritto alla bocca. Ieri pomeriggio non hanno potuto più, né voluto, reggere i miasmi maleodoranti causati dalle fuoriuscite di fogne dai tombini. Una convivenza impossibile, e che, spiegano, è “al limite dell’emergenza igienico sanitaria”. Viale Salerno è stato bloccato alla viabilità con sedie e piccoli presidi di persone, per richiamare, in modo eclatante, l’attenzione delle istituzioni, finora sollecitate ma, nonostante i vari e numerosi interventi, impossibilitati a risolvere il problema, divenuto congenito. Nel borgo marinaro, come in altri, troppi, centri abitati del territorio comunale area di Corigliano, la rete fognaria mostra tutta la sua inefficienza. Da giorni, diversi pozzetti sono straboccati, innescando la rabbia dei manifestanti, che in un moto spontaneo sono scesi in strada. Invocata la presenza della polizia municipale che portatisi sul posto, non ha potuto fare altro che verificare lo stato delle strade invase dai liquami. Su viale Salerno, ma anche in altri vicoli, dove si trovano abitazioni a piano terra il cui ingresso diventa impossibile senza passare attraverso gli sversamenti. Una ricognizione iniziata pacificamente, ma che non ha mancato di registrare momenti di tensione tra i residenti e i vigili intervenuti, tanto da richiedere l’intervento della Polizia di Stato e della Digos per placare gli animi. Con il rischio concreto, per gli improvvisati manifestanti, di incappare in problemi legati all’ordine pubblico per “manifestazione non autorizzata”. Ma resta comunque il problema insoluto, che ha portato la gente a gridare, seppure con toni eccessivamente veementi, tutta la loro frustrazione per la forzata convivenza con le fuoriuscite continue di liquami fognari. S’invoca un’azione immediata. Ma realizzarla non è cosa facile. Lo stesso sindaco Stasi, sentito nei giorni scorsi, non aveva fatto mistero della drammaticità in cui versa il sistema fognario coriglianese, su cui grava la crescita esponenziale degli abitanti in diverse. Negli anni è mancato l’adeguamento opportuno. Troppi allacci su una rete, che aveva spiegato Stasi, in realtà ne dovrebbe servire appena un terzo delle abitazioni esistenti.