I lavoratori accusano le amministrazioni comunali di Guardia Piemontese e Acquappesa. «Per l’ennesima volta le aspettative sono state totalmente disattese. Alla base della proposta avanzata dall’azienda Sateca ai Comuni c’era una nostra richiesta prioritaria: la continuità lavorativa, una base di certezza nel medio termine che ci possa dare la possibilità di programmare non solo il lavoro, ma le nostre stesse vite». Quindi ai sindaci dei due centri termali Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti: «Ci sentiamo presi in giro dalle amministrazioni comunali che in vista della scadenza del 2016 avrebbero dovuto programmare in tempo utile il prosieguo delle attività. Non hanno rispettato nessuna scadenza, nessun cronoprogramma». Da mesi si parla di bando pronto. «Ma dove sarebbe?», si chiedono i lavoratori. E ancora: «Non pretendiamo che l’attività termale venga portata avanti solo dalla Sateca, né che non si apra il mercato, ma perché non garantire stabilità a chi già c’è ed è nelle condizioni di mantenere gli attuali livelli occupazionali che sono stati garantiti per 80 anni nella legalità? Offrire all’azienda e quindi ai lavoratori solo la stagione 2021 è ridicolo».
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