Adesso la scuola bruzia è completamente bloccata. L’inchiesta della Procura di Vibo Valentia, denominata “Diacono”, ha paralizzato (benché lo fosse già di suo per varie ragioni) l’Ufficio scolastico provinciale. L’arresto dell’ispettore Maurizio Piscitelli ha lasciato senza guida il comparto dell’istruzione in uno dei periodi più delicati. «Quanto accaduto nel mondo scolastico calabrese con l’operazione “Diacono” – afferma il segretario generale della Flc-Cgil, Pino Assalone – ha destato molta preoccupazione in tutto il personale scolastico e nelle società civile». Preoccupazione, dovuta non solo all’arresto dell’attuale vertice della scuola bruzia ma anche per il coinvolgimento del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Maria Rita Calvosa. «La scuola cosentina – afferma Assalone – sta vivendo uno dei momenti più bui della sua storia amministrativa. E ciò – sottolinea il segretario generale della Flc-Cgil – avrà non poche conseguenze, se non proprio una completa paralisi, sulle operazioni di conclusione dell’anno scolastico in corso e l’avvio del nuovo». È necessario agire con tempestività. In quanto, afferma Assalone, «se non si procede all’individuazione, nel brevissimo periodo, di una figura di alto profilo morale e professionale si rischia di bloccare non solo le operazioni che riguardano gli organici, di ogni ordine e grado, utili per i trasferimenti e le immissioni in ruolo, ma anche l’iter relativo alla firma dei decreti da inviare all’Inps per tutto il personale scolastico che dovrà andare in pensione dal primo settembre». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza