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Coronavirus a Cosenza, uno slancio da terza ondata. Risalgono contagi e ricoveri

Ospedale da campo riconvertito in polo vaccinale grazie ad Occhiuto

L'ospedale da campo di Cosenza

Il virus è uscito dalla sua tana e il suo pericoloso slancio è evidente da giorni. Tutte le sinuosità della curva sembrano rimodularsi, formando correnti di cui la più vasta, quella delle nuove diagnosi, si delinea chiaramente nel segno fatale di un ritorno alla crescita esponenziale. Una tendenza che nutre, inevitabilmente, i dati della pressione assistenziale spingendoli verso le soglie critiche. La terapia intensiva, con 8 pazienti intubati (ieri l’ultimo ingresso), è ormai al limite di sicurezza che è fissato a 10 posti (il totale è di 30 letti, compresi i 24 aggiuntivi, e la soglia è, dunque, il 30%). Ma anche l’area medica (ieri ben 4 ricoveri) ha già raggiunto quota 67 pazienti. Nella contabilità di giornata ci sono anche 15 pazienti in più in isolamento domiciliare che completano la narrazione preoccupante della giornata scandita complessivamente da 92 nuove diagnosi e, soprattutto, da un tasso di positività, dichiarato dall’Asp, del 14,2%. Numeri che sembrano preannunciare l’arrivo di una terza ondata, la prima da quando il virus è mutato. Intanto, Mario Occhiuto ha vinto la sua nuova battaglia ottenendo dall’Esercito la conversione dell’ospedale militare da campo in un grande polo vaccinale. La struttura mobile di Vaglio Lise sarà in grado di garantire 1.500 somministrazioni al giorno con personale militare. Un apporto fondamentale che consentirà al personale delle Usca di tornare sulle tracce del virus per accorciare le distanze nel tracciamento.

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