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Villapiana, 8 marzo: una panchina rossa per le donne vittime di violenza

Il sindaco Paolo Montalti è intervenuto nel corso della cerimonia

«Oggi - ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Ilaria Costa - l’amministrazione comunale di Villapiana ha voluto  dire “no” alla violenza contro le donne e ad ogni forma di abuso sulle stesse, aggiungendo all’arredo urbano cittadino un simbolo di questa lotta. La violenza colpisce le donne ovunque nella propria casa, sul posto di lavoro. Con questo simbolo desideriamo innanzitutto esprimere la nostra solidarietà alle vittime e alle loro famiglie». La panchina rossa è nella piazza, nella comunità come simbolo in difesa dei diritti delle donne e contro il femminicidio sempre ed ogni giorno. «Una panchina rossa - ha continuato l’assessore Costa - per riflettere e per promuovere una cultura di rispetto della persona, per spezzare il silenzio e l’indifferenza, invitando, tutte quelle persone, ormai assuefatte all’aggressività, a denunciare gli episodi di violenza sia verbale che fisica. Siamo pertanto felici ed orgogliosi per essere riusciti a realizzare un obiettivo per noi importantissimo. È un simbolo. Ma nelle nostre speranze deve diventare un monito per combattere tutte le violenze contro le donne ed un punto di riferimento dove fermarsi, riposarsi e riflettere per continuare tutti insieme a difendere e tutelare i diritti delle donne».

Dopo l’installazione delle panchine sono intervenuti il sindaco di Villapiana, Paolo Montalti, il segretario generale, Loredana Latronico e gli assessori Costa e Portulano. «Da donna appassionata - ha dichiarato l’assessore alle Pari opportunità, Rita Portulano - al proprio ruolo politico-amministrativo, sostengo che, dopo un lungo percorso storico fatto di rivendicazioni e conquiste, le pari opportunità di una donna debbano fondarsi sul pari merito e non su una condizione di privilegi legislativi. Non apprezzo le "quote rosa", tantomeno il "voto di genere"; in quanto donna sarò fiera ed orgogliosa quando sarò apprezzata per le qualità e per il merito e soprattutto quando non esisterà più un giorno dedicato alle donne, perché non più  necessario: sarà questa la vera conquista».

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