«In questi ultimi tempi più che mai l’azienda attraversa un momento non proprio lineare e vigoroso, dovuto forse, a indirizzi politici - amministrativi discutibili. Come ogni azienda di trasporti che si rispetti, l’obiettivo principale è la mobilità dell’utenza che necessita spostarsi da un luogo all’altro in sicurezza, con soluzioni concrete alle esigenze logistiche soprattutto di qualità e puntualità. Obiettivo che questa società di trasporti sembra aver dimenticato per dare sempre più spazio a beghe interne e soprattutto in cui vige sempre meno il rispetto delle regole e delle norme di settore, come ad esempio, il Regio Decreto N°148/31, normativa tuttora vigente, che coordina le norme sulla disciplina giuridica dei rapporti gerarchici e collettivi del lavoro con quelle sul trattamento giuridico-economico del personale delle ferrovie, che spesso, viene totalmente e illegittimamente ignorato da questa azienda, favorendo una gestione aziendale, totalmente anarchica e sicuramente inefficiente, che penalizza la meritocrazia e mortifica il buon lavoro». È quanto si legge in una nota della segreteria generale della Filt-Cigl in merito alle Ferrovie della Calabria.
«Inoltre, a nostro parere, dimostrando anche poca autorevolezza e sicuramente mancata sensibilità per l’imposizione del rispetto delle regole, la stessa azienda, il più delle volte, da spazio - prosegue la nota - a sterili polemiche, sollevate da alcuni, fortunatamente pochi dipendenti, che utilizzano mezzi di comunicazione aziendale per diffamare e offendere superiori gerarchici, senza che la stessa assuma le opportune e dovute decisioni sanzionatorie previste, determinando di fatto, anche un pericoloso conflitto, sulla interpretazione delle regole da parte del personale e certamente sulla catena di comando Aziendale. A tutto questo, si aggiunge una incertezza della Direzione aziendale, che pure in presenza di continui confronti ed accordi sottoscritti tra le parti, non attua le decisioni assunte, determinando di fatto una situazione ingestibile e di continuo dissenso».
La Filt-Cigl, «nonostante abbia sempre mantenuto senso di responsabilità e senso civico, soprattutto in questa fase pandemica, per le mancate risposte dell’Azienda, ha dovuto ricorrere nuovamente a un ulteriore proclamazione dello stato di agitazione “ultimo indetto il 14 Marzo 2021” per mancato attuazione di alcune norme e di accordi vari aziendali. Pertanto, confidiamo che l’azienda si adoperi immediatamente per superare tali mancanze, altrimenti, a tutela dei nostri iscritti, saremo costretti a ricorrere alla mobilitazione, oltre a denunciare in tutte le sedi competenti le inadempienze contrattuali e normative».
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