Cosenza

Domenica 28 Aprile 2024

Coronavirus, ospedale di Cosenza in affanno. Numeri da zona rossa

Il Cosentino è una gigantesca macchia infetta sulla mappa di questa nostra terra che trabocca di virus. L’epicentro è sempre lì, all’“Annunziata”, dentro e fuori l’ospedale che fatica a reggere il nuovo assedio di queste ore. L’ariete del covid è puntato sul Pronto soccorso. Un martello infuocato che, in questi ultimi giorni, ha riempito in fretta quelle stanze dei lamenti di pazienti contagiati di tutte le età, in mezzo a rumori, odori, paura. Pochi metri di corridoio e due porte separano il percorso “sporco”, dal “pulito”. Nelle due degenze, ieri pomeriggio, c’erano quarantadue malati (trenta con patologie ordinarie e 12 covid). Tutti su lettini e barelle, tutti schiacciati dentro quel buco inadeguato. Nell’area isolata, il fiato contaminato del virus entra ed esce da quei corpi devastati dalla malattia. Quella gente parla a stento col vicino di quel male che li tortura e le conversazioni sfumano all’improvviso con l’arrivo dell’infermiere per il controllo dei parametri vitali. Gesti che si ripetono ad ogni cambio di turno in attesa che si liberi un posto nelle degenze. Due medici e un manipolo di infermieri e di operatori sociosanitari corrono da una barella all’altra, da un lettino all’altro. Devono dividersi per aree e per turni. Ma il malessere ribolle nel ventre del Pronto soccorso dopo l’addio del primario del reparto, diretto al Nord, nella sanità d’eccellenza. Altro sale sulle ferite del Cosentino arriva dai numeri. Anche ieri la contabilità ha ispirato la crescita della curva che da giorni si sviluppa con andamento esponenziale con altre 158 diagnosi in 24 ore, un nuovo ingresso in terapia intensiva, 8 in area medica, 12 nel Pronto soccorso. Anche il tasso di positività è enorme: 21,2%. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza

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